Uno studio dell’Università di Auburn dimostra che la reazione dei cani davanti alla TV dipende dal loro carattere. C’è chi segue ogni movimento e chi ignora tutto: questione di personalità.
Chi convive con un cane lo ha notato almeno una volta: il televisore acceso può trasformarsi in un vero e proprio stimolo sensoriale, capace di catturare la sua attenzione anche solo per qualche minuto. Alcuni si fermano, fissano lo schermo, inclinano la testa o seguono con lo sguardo un oggetto in movimento. Altri, invece, restano indifferenti. Ora un nuovo studio, pubblicato su Scientific Reports, spiega perché: il modo in cui i cani reagiscono alla TV è influenzato dalla loro personalità.
Lo rivela una ricerca condotta dall’Università di Auburn, negli Stati Uniti, che ha coinvolto oltre 450 proprietari di cani. Per l’analisi è stato elaborato uno strumento chiamato Dog Television Viewing Scale (DTVS), con cui i partecipanti hanno monitorato le reazioni del proprio cane durante una sessione media di 14 minuti davanti allo schermo. I risultati offrono uno spaccato affascinante: non esiste un programma TV universale per i cani, ma gusti e comportamenti legati al carattere individuale.
Cani estroversi, timorosi o indifferenti: lo schermo rivela chi sono
I dati raccolti hanno evidenziato che i cani più curiosi ed estroversi sono quelli che seguono con maggiore attenzione gli oggetti in movimento sullo schermo, quasi come se li percepissero reali. Al contrario, i cani più timorosi hanno reagito in modo più marcato a suoni ambientali, come campanelli o rumori di auto, piuttosto che a versi di altri animali. Solo il 45% dei cani ha mostrato interesse per latrati, ululati o abbai provenienti dalla TV, mentre più della metà è rimasta impassibile anche davanti a stimoli canini riconoscibili.

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, razza, età, sesso o abitudine a guardare la televisione non influenzano in modo significativo il comportamento. Anche cani “abituati” alla TV non si dimostrano più coinvolti degli altri. Ciò che conta è la loro sensibilità individuale, un insieme di temperamento, storia personale ed esperienze vissute.
Il risultato è che ogni cane reagisce allo schermo a modo suo. Alcuni si agitano, abbaiano o cercano la fonte del suono. Altri si limitano a osservare in silenzio. Qualcuno si alza e va via, infastidito. E in tutto questo, lo studio suggerisce che osservare come il cane interagisce con lo schermo può essere uno specchio del suo mondo interiore.
Una TV a misura di cane? Solo se si conosce chi è davvero
L’idea che basti un qualsiasi cartone con animali per tenere compagnia a un cane si rivela, alla prova dei fatti, troppo ingenua. Lo dimostra anche il fatto che alcuni contenuti pensati per animali, come i film con animali parlanti o i video naturalistici, non suscitano sempre la reazione sperata. Anzi, per alcuni cani possono essere addirittura fonte di stress, specie se contengono rumori forti, toni acuti o movimenti frenetici.
Il consiglio implicito della ricerca è quindi quello di conoscere meglio il proprio cane prima di scegliere contenuti pensati per lui. Se è ansioso, meglio evitare scene troppo caotiche. Se è attivo, potrebbe essere incuriosito da animali che corrono o da giochi di luce rapidi. In ogni caso, la TV non sostituisce la presenza umana, ma può diventare un momento condiviso, se vissuto insieme e con attenzione ai segnali del cane.
Lo studio, al di là dei risultati, offre una riflessione più ampia: anche davanti a un gesto quotidiano come guardare la TV, i cani dimostrano di essere individui unici, con un linguaggio e delle preferenze tutte da decifrare. Imparare a leggere quelle reazioni può aiutare a costruire un rapporto ancora più consapevole e profondo. Anche sul divano, davanti a uno schermo acceso.