Se adori i gatti, queste destinazioni ti faranno impazzire: la numero 4 è in Italia

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Se adori i gatti, queste destinazioni ti faranno impazzire: la numero 4 è in Italia - pdspsicologidellosport.it

Lorenzo Fogli

Luglio 25, 2025

I gatti sono protagonisti assoluti in queste 5 destinazioni tra Europa, Asia e Italia: qui la loro presenza è parte integrante della vita cittadina e delle tradizioni popolari.

I gatti sono tra gli animali più presenti nelle nostre case: silenziosi, eleganti, autonomi. Alcuni li accudiscono sul divano, altri li ammirano da lontano. Ma esistono luoghi nel mondo dove i felini non vivono solo tra le mura domestiche: sono parte integrante della cultura, delle abitudini quotidiane e dell’immaginario collettivo. Alcune città li ospitano per strada, li celebrano nei musei, li raccontano attraverso leggende tramandate. In certi casi, ne portano persino il nome.

Istanbul, gatti ovunque nel cuore della Turchia

Istanbul non è soltanto moschee e bazar. La metropoli turca accoglie migliaia di gatti randagi, trattati con cura dai cittadini. Non è raro vederli dormire in negozi, stazioni, angoli di strada, spesso nutriti e accarezzati da chi passa. Questa familiarità tra uomo e felino ha radici profonde: una leggenda racconta che una gatta di nome Muezza salvò Maometto da un serpente, guadagnandosi un rispetto eterno nella cultura islamica.

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Se adori i gatti, queste destinazioni ti faranno impazzire: la numero 4 è in Italia – pdspsicologidellosport.it

In città ci sono distributori automatici di cibo e acqua per i gatti, installati nei quartieri più popolari. Alcuni locali lasciano le porte aperte anche nei mesi più freddi, così che gli animali possano ripararsi. I residenti non li scacciano: al contrario, li considerano parte del paesaggio urbano.

La protezione dei gatti a Istanbul è anche sostenuta dalle istituzioni: negli ultimi anni si sono moltiplicate le campagne per il benessere animale e i progetti di sterilizzazione. Per chi ama i felini, passeggiare per Istanbul può diventare una vera immersione tra tradizione religiosa, cura quotidiana e rispetto silenzioso.

Amsterdam, Kuching e il Giappone: quando i gatti diventano simboli culturali

Amsterdam, nei Paesi Bassi, custodisce due luoghi unici per chi è affascinato dai gatti. Il primo è il Kattenkabinet, museo fondato nel 1990, interamente dedicato alla rappresentazione dei felini nell’arte. Il secondo è il The Catboat, un rifugio galleggiante per animali abbandonati, situato su una chiatta nei canali del centro. Qui si può entrare, accarezzare i mici e conoscere le loro storie. Una realtà che unisce protezione animale e cultura cittadina.

In Malesia, la città di Kuching rappresenta un caso ancora più singolare. Il suo nome significa letteralmente “gatto” e la città ne ha fatto un vero marchio d’identità. Nelle strade si trovano statue a tema felino, e ogni novembre si tiene il festival Pesta Meow, con eventi, sfilate e attività per celebrare i mici. Da visitare anche il Cat Museum, il più grande museo al mondo dedicato esclusivamente ai gatti.

Spostandosi in Giappone, esiste una piccola isola che ha fatto parlare il mondo intero: si chiama Tashirojima. Qui i gatti superano in numero gli abitanti e sono lasciati liberi di muoversi. In passato l’isola era nota per la produzione di seta, ma i topi rappresentavano una minaccia. Per questo, i locali importarono i gatti, che divennero i veri custodi delle risorse. Ancora oggi vengono rispettati, nutriti e mai disturbati dai visitatori.

Infine, anche l’Italia custodisce un angolo speciale per gli amanti dei felini. Su Pallosu, frazione marina di San Vero Milis, in Sardegna, è chiamata la “spiaggia dei gatti”. Qui vive una colonia felina accudita dalla popolazione locale. Il legame nasce da una tradizione antica: i pescatori lasciavano ai gatti gli scarti del pescato, ricevendo in cambio protezione contro i roditori. Oggi è un luogo protetto, amato dai viaggiatori e punto di riferimento per chi cerca un contatto autentico tra natura e animale.

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