Il grasso addominale è il più pericoloso per la salute: aumenta il rischio di diabete e infarto. Con dieta e movimento si può ridurre in poche settimane.
Il grasso addominale è spesso considerato un fastidio estetico, ma in realtà rappresenta uno dei fattori di rischio più seri per la salute generale. A differenza del grasso sottocutaneo, quello viscerale si deposita in profondità, intorno a organi vitali come fegato, intestino e pancreas. È metabolicamente attivo, rilascia ormoni e molecole infiammatorie e può favorire l’insorgenza di malattie cardiovascolari, diabete di tipo 2, pressione alta, sindrome metabolica e steatosi epatica. Ridurlo non è semplice, ma è possibile: il punto di partenza è sempre l’alimentazione, seguita da un’attività fisica regolare.
Perché il grasso viscerale è così pericoloso e cosa evitare a tavola
Quando si parla di grasso addominale ci si riferisce soprattutto al grasso viscerale, una componente interna che non si vede ma che incide fortemente sul funzionamento dell’organismo. Questo tipo di adipe produce sostanze che alterano il metabolismo e aumentano il livello di infiammazione sistemica. È proprio questo il motivo per cui è associato a patologie croniche e degenerative.
Per ridurlo bisogna prima di tutto agire sulla dieta quotidiana. Il corpo ha bisogno di un deficit calorico controllato, cioè consumare più di quanto si assume, senza scendere in regimi estremi. Contano anche la qualità degli alimenti, non solo le calorie. È importante preferire alimenti a basso indice glicemico, che mantengono stabili i livelli di zucchero nel sangue, e limitare drasticamente quelli raffinati, ricchi di zuccheri aggiunti o grassi trans.

Tra i cibi da privilegiare ci sono le verdure, meglio se cotte al vapore o crude, le proteine magre come pesce, uova, tofu o legumi, e i cereali integrali in quantità moderate. I grassi sani, come quelli dell’olio extravergine di oliva, della frutta secca o dell’avocado, aiutano a saziarsi e hanno un effetto antinfiammatorio. Fondamentale anche l’idratazione: acqua e tisane senza zucchero aiutano a ridurre la ritenzione e migliorano il metabolismo.
Dall’altra parte, ci sono alimenti che andrebbero evitati del tutto. Bevande zuccherate, dolci industriali, snack salati, alcol e cibi ultraprocessati sono tra i principali nemici della circonferenza vita. Anche piccole quantità, se consumate regolarmente, favoriscono l’accumulo viscerale. Ed è proprio da queste abitudini che bisogna iniziare se si vuole ottenere un cambiamento concreto.
Quanto conta il movimento e quando si iniziano a vedere i primi risultati
Anche se la dieta è centrale, non basta da sola per eliminare il grasso viscerale. L’attività fisica è un alleato essenziale. Gli studi più recenti dimostrano che anche brevi sessioni di movimento quotidiano possono avere un effetto significativo sulla riduzione dell’adipe interno. Non serve diventare atleti: per chi parte da una condizione sedentaria, 20 o 30 minuti di camminata veloce al giorno sono già sufficienti per attivare il metabolismo.
Il modo più efficace per agire sul grasso addominale è combinare esercizio aerobico – come corsa, bici o nuoto – con esercizi di forza. Lavorare sui muscoli mantiene alto il dispendio energetico anche a riposo, aiutando a bruciare grassi in modo continuo. L’ideale è allenarsi con regolarità, anche solo due o tre volte a settimana, ma mantenere la costanza.
La buona notizia è che il grasso viscerale tende a ridursi più rapidamente rispetto a quello sottocutaneo. I primi cambiamenti possono essere visibili già dopo quattro o otto settimane, a seconda di fattori come età, sesso, livello di attività e alimentazione. Ma il segnale più affidabile non è il peso sulla bilancia: è la circonferenza vita a dire se si sta andando nella direzione giusta.
Ritrovare il controllo su questa parte del corpo vuol dire migliorare la salute complessiva. Non si tratta solo di entrare in un paio di jeans, ma di ridurre il rischio di patologie gravi. Con una strategia mirata e realistica, ridurre il grasso addominale è possibile. E il cambiamento non si vede solo fuori, ma si sente anche dentro.