Palermo, un hotel confiscato alla mafia gestito dal nipote di Giovanni Brusca

Luisa Perdona

Luglio 26, 2025

L’Hotel Garibaldi, situato nel cuore di Palermo, รจ al centro di un’inchiesta che ha rivelato come questo albergo, confiscato alla mafia, sia stato assegnato a una societร  legata a Giorgio Cristiano, nipote di Giovanni Brusca, noto boss mafioso tornato in libertร  nel giugno 2023. La notizia รจ emersa grazie a un’indagine condotta dal format di approfondimento “Confidential” di Fanpage.it, che ha messo in luce le dinamiche di gestione del patrimonio mafioso.

La gestione dell’hotel Garibaldi

L’Hotel Garibaldi รจ stato confiscato alla mafia e, secondo quanto riportato, รจ stato assegnato nel 2021 dal tribunale di Palermo alla Cribea srl, una societร  guidata da Giorgio Cristiano. Questo giovane imprenditore, a soli 29 anni, ha avviato la sua carriera nel settore dell’ospitalitร  con un modesto capitale iniziale di 10mila euro, gestendo prima un bed and breakfast chiamato “Ruggiero Settimo Room”. L’assegnazione dell’hotel รจ avvenuta dopo che la Cribea ha dimostrato la propria capacitร  di gestione, suscitando perรฒ interrogativi sulla provenienza dei fondi e sul legame con il passato mafioso della famiglia.

L’agenzia nazionale per i beni confiscati ha confermato che l’assegnazione รจ stata effettuata dopo un’attenta valutazione del profilo di Giorgio Cristiano, senza rilevare criticitร . Tuttavia, la situazione resta controversa, considerando il background familiare e le implicazioni legate al patrimonio mafioso di Giovanni Brusca, noto per aver orchestrato crimini efferati, tra cui l’omicidio del giovane Giuseppe Di Matteo.

Il patrimonio mafioso e le altre proprietร 

Oltre all’Hotel Garibaldi, l’inchiesta ha rivelato che altri due alberghi a Palermo, l’hotel Borgo Vecchio e l’Astoria Palace Hotel, sono anch’essi riconducibili a Giovanni Brusca. L’hotel Borgo Vecchio รจ gestito dalla stessa Cribea srl, mentre l’Astoria Palace รจ sotto la gestione della Shc srl, societร  controllata da Salvatore Cristiano, cognato di Brusca. Entrambi gli alberghi erano stati sequestrati alla mafia nel 2015, ma nel 2016 sono stati restituiti ai legittimi proprietari, poichรฉ non erano stati dimostrati legami tra il gruppo Ponte e il costruttore Sbeglia.

Questa situazione solleva interrogativi sull’efficacia delle misure di prevenzione nei confronti dei beni confiscati alla mafia e sulla trasparenza nella gestione di tali patrimoni. La questione รจ particolarmente delicata in un contesto in cui la mafia continua a esercitare una forte influenza in diverse aree della Sicilia, rendendo necessaria una vigilanza costante da parte delle autoritร  competenti.

Il caso dell’Hotel Garibaldi rappresenta un esempio emblematico delle sfide che le istituzioni devono affrontare nel contrastare la criminalitร  organizzata e garantire che i beni confiscati vengano gestiti in modo appropriato e trasparente, senza che i legami con il passato mafioso possano compromettere la loro legittima valorizzazione.

Le reazioni e le implicazioni sociali

Le reazioni all’inchiesta non si sono fatte attendere. Diverse voci critiche si sono levate, evidenziando la necessitร  di una maggiore attenzione da parte delle autoritร  nel monitorare la gestione dei beni confiscati. L’assegnazione dell’Hotel Garibaldi a una societร  legata a un nipote di un noto boss mafioso ha suscitato preoccupazioni tra i cittadini e le associazioni antimafia, che chiedono un intervento piรน incisivo per garantire che i patrimoni sottratti alla mafia non finiscano per avvantaggiare indirettamente le stesse famiglie mafiose.

In un contesto in cui la lotta alla mafia continua a essere una prioritร  per le istituzioni italiane, รจ fondamentale che le scelte relative alla gestione dei beni confiscati siano guidate da criteri di trasparenza e legalitร . Solo cosรฌ sarร  possibile restituire alla comunitร  beni che non siano solo simboli di una lotta contro la criminalitร , ma anche opportunitร  di sviluppo e crescita per il territorio.

L’Hotel Garibaldi, simbolo di un passato oscuro, potrebbe diventare un’opportunitร  per il futuro, se gestito con attenzione e responsabilitร , contribuendo a un’immagine rinnovata di Palermo, libera dalla morsa della mafia.

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