Roma, Lega accusa il Campidoglio: “Censura dei manifesti sul decreto Sicurezza”

Lorenzo Fogli

Luglio 26, 2025

Il 26 luglio 2025, il Comune di Roma ha avviato una controversia riguardante la rimozione di manifesti affissi in città dalla Lega, relativi al decreto Sicurezza. Questa iniziativa ha suscitato reazioni forti da parte del partito, che ha dichiarato di essere pronto a contestare la decisione in ogni sede possibile. Il segretario regionale del Lazio della Lega, Davide Bordoni, ha definito l’azione come un atto di censura e ha annunciato che i consiglieri comunali presenteranno un’interrogazione e che sono stati coinvolti avvocati per valutare un possibile risarcimento.

Le accuse della Lega

Il partito di Matteo Salvini ha accusato il Comune di Roma di adottare un comportamento censurante nei confronti dei manifesti, sottolineando che, mentre nel marzo 2025 l’amministrazione aveva sostenuto una manifestazione di sinistra a favore dell’Europa, ora censura i messaggi della Lega. I manifesti contestati evidenziano problematiche come gli sgomberi e gli scippi nelle metropolitane. La lettera del Campidoglio ha richiesto la “rimozione/copertura immediata dei suddetti manifesti”, e la Lega ha risposto definendo la situazione un “evidente caso di bavaglio comunista“, un attacco alla democrazia e alla libertà di espressione.

La Lega ha promesso una reazione ferma, affermando che non si lascerà “imbavagliare”. In un comunicato, il partito ha esortato il Comune a concentrare le proprie energie su questioni più urgenti, come la sicurezza nelle periferie e la lotta contro i criminali che operano nelle metropolitane, piuttosto che sulla rimozione dei manifesti.

La richiesta del Comune di Roma

La richiesta urgente del Comune di Roma è stata motivata da segnalazioni ricevute da parte di cittadini, che hanno evidenziato la presenza di manifesti con messaggi ritenuti inappropriati. Tra i contenuti contestati figurano frasi come “Scippi in metro? Ora finisci in galera senza scuse”, accompagnata da un’immagine di un presunto scippatore, e “Occupi una casa? Ti buttiamo fuori in 24 ore”, che ritrae diverse etnie in situazioni stereotipate.

Il Comune ha richiamato l’articolo 12-bis del Regolamento in materia di pubblicità, che vieta la diffusione di contenuti che promuovono stereotipi di genere o che risultano lesivi delle libertà individuali e dei diritti civili. Nella comunicazione ufficiale, si richiede l’immediata rimozione o copertura dei manifesti contestati, con un termine di 24 ore per un riscontro. La Polizia Locale è stata incaricata di verificare l’esecuzione della richiesta e di sanzionare eventuali inadempienze.

La disputa tra il Comune di Roma e la Lega si inserisce in un contesto più ampio di tensioni politiche e sociali, dove la libertà di espressione e la gestione della sicurezza pubblica continuano a essere temi di accesa discussione.

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