Aggressione violenta in autogrill contro una famiglia ebrea, il genero racconta: “Mio suocero colpito a calci e pugni, temiamo per la nostra sicurezza”

Lorenzo Fogli

Luglio 28, 2025

Un episodio di **violenza** avvenuto il 27 luglio 2025 ha scosso l’area di sosta dell’A8 a **Lainate**, nel **Milanese**, dove un **turista francese** di **religione ebraica** è stato aggredito mentre si trovava con il **figlio** di sei anni. Il **genero** della vittima ha raccontato all’Adnkronos che l’aggressione è stata accompagnata da **insulti** e **minacce**, evidenziando un clima di crescente **intolleranza**.

La dinamica dell’aggressione

Il protagonista di questa vicenda, un **uomo** di 52 anni, si trovava in **Lombardia** per visitare la **figlia** maggiore, residente a **Milano**. La **famiglia**, composta da diversi membri, aveva programmato una gita a **Stresa**. Durante la sosta nell’area di servizio, un gruppo di persone ha iniziato a rivolgervi **insulti**, creando un’atmosfera di **tensione**. La **moglie** del 52enne, preoccupata per possibili danni all’auto a noleggio, ha deciso di rimanere nel **parcheggio**. Nel frattempo, l’uomo ha accompagnato il figlio al **bagno**.

All’interno dell’**autogrill**, un gruppo di individui ha riconosciuto la sua **origine ebraica** grazie alla kippah che indossava. Gli **insulti** sono iniziati a piovere, con frasi come “Andate a casa vostra, assassini” e “andrete all’inferno”. La situazione si è rapidamente deteriorata, con il 52enne che ha iniziato a filmare l’accaduto con il **cellulare** prima di scendere al piano inferiore del locale.

Da lì, ha contattato il **genero**, avvisandolo della situazione. “Ho ricevuto la chiamata mentre ero in **autostrada**. All’inizio sentivo solo **urla**, poi lui mi ha detto di chiamare la **polizia**, spiegando che lo stavano aspettando e volevano picchiarlo”, ha raccontato il genero, che ha immediatamente contattato il **112** e si è precipitato indietro.

Le conseguenze dell’aggressione

All’arrivo, il genero ha trovato la **polizia** già presente, ma gli **aggressori** erano fuggiti. Il suocero si trovava all’esterno dell’autogrill con gli **occhiali** rotti e segni evidenti di **violenza** sul corpo. Il gruppo di aggressori, dopo aver atteso l’uomo al bagno, era passato dalle parole ai fatti, cercando di costringerlo a cancellare il **video** che aveva registrato. In un attimo, la situazione era degenerata: l’uomo è stato spinto a terra e colpito con **calci** e **pugni** da più persone, tra cui anche una **donna** e un **anziano**.

Il tutto si è svolto sotto gli occhi del **bambino**, che ha assistito alla scena, visibilmente turbato. Il genero ha sottolineato la gravità dell’accaduto, evidenziando come nessuno sia intervenuto per difendere il suocero durante l’aggressione, nonostante si fosse verificata in un luogo **pubblico**.

Successivamente, l’uomo ha formalizzato una **denuncia** presso la pattuglia della **Polizia stradale** di **Busto Arsizio** – **Olgiate Olona**. Questa mattina, la **famiglia** ha lasciato l’**Italia** per tornare a **Parigi**, dove il suocero risiede. Il genero ha notato come, paradossalmente, episodi simili non si siano mai verificati in **Francia**, ma solo in **Italia**, dove la paura di **aggressioni** è diventata una realtà per molti **ebrei**. “Da mesi esco di casa con un **berretto** per nascondere la kippah. Se non lo faccio, rischio **insulti**”, ha dichiarato, raccontando esperienze di **violenza** e **discriminazione** che ha subito insieme alla moglie.

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