Aggressione in autogrill: “Cresce il clima anti-ebrei in Europa, chiedo giustizia”

Lorenzo Fogli

Luglio 29, 2025

Elie Sultan, un cittadino francese di 52 anni, ha recentemente rilasciato un’intervista all’agenzia di stampa Adnkronos, esprimendo il suo fermo impegno a non rimuovere la kippah, simbolo della sua identità ebraica. Sultan, aggredito domenica 22 marzo 2025, in un’area di sosta a Lainate, nei pressi di Milano, davanti al figlio di sei anni, ha dichiarato di essere “orgoglioso di essere ebreo” e ha intenzione di tornare in Italia per dimostrare a suo figlio che non tutti gli italiani nutrono sentimenti antisemiti.

L’aggressione e le conseguenze

L’aggressione ha lasciato il segno sia su Sultan che sul suo bambino, costringendoli a considerare il supporto psicologico come una necessità. Parlando con Adnkronos dalla Francia, dove la famiglia è tornata il 21 marzo, Sultan ha descritto il suo stato d’animo, caratterizzato da una profonda rabbia oltre al trauma. La procura di Milano ha aperto un fascicolo contro ignoti, accusando i responsabili di percosse aggravate dall’odio razziale. Sultan ha anche lamentato di aver ricevuto numerosi messaggi di odio sui social media dopo la diffusione del video dell’aggressione, girato da lui stesso all’interno dell’Autogrill. “Mi sono esposto, sono facilmente riconoscibile, ma io non mi nascondo”, ha affermato.

La battaglia legale di Sultan

Il 52enne ha espresso il desiderio di portare avanti la sua battaglia legale, chiedendo giustizia per l’aggressione subita e affermando che non intende permettere che i colpevoli escano indenni da questa situazione. Sultan ha sottolineato che la sua lotta non è solo per se stesso, ma per tutta la comunità ebraica italiana, che si trova a fronteggiare un crescente clima di odio.

Appello alla politica

Sultan ha anche fatto appello alla politica, esprimendo delusione per la mancanza di solidarietà ricevuta sia dal governo francese che da quello italiano. Ha evidenziato che una condanna forte e chiara degli atti di antisemitismo potrebbe servire da deterrente per futuri episodi di violenza. “Chi compie aggressioni antisemite non deve sentirsi autorizzato a farlo senza temere conseguenze”, ha affermato.

Situazione attuale e futuro

Quando gli è stato chiesto se l’Italia rappresenti un luogo pericoloso per gli ebrei, Sultan ha risposto che la situazione è preoccupante non solo in Italia, ma in tutta Europa. Ha invitato i giornalisti a fare la loro parte per proteggere la comunità ebraica, sottolineando l’importanza di non alimentare l’odio antiebraico. Nonostante l’aggressione subita, Sultan ha pianificato di tornare in Italia per riunirsi con la figlia maggiore a Milano e ha ricevuto un invito dal presidente della comunità ebraica di Roma per trascorrere un fine settimana insieme alla sua famiglia a settembre.

Determinazione e identità

Riguardo alla kippah, Sultan ha affermato: “Non ho intenzione di toglierla. Sono nato ebreo e lascerò questo mondo da ebreo, con grande orgoglio“. La sua determinazione a continuare a indossare il simbolo della sua fede è un chiaro segno della sua resilienza e del suo impegno a combattere l’antisemitismo.

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