Il 29 luglio 2025, presso la Fondazione Policlinico Gemelli di Roma, è stata effettuata una procedura innovativa che segna un passo avanti nella lotta contro l’obesità. Per la prima volta al mondo, è stata utilizzata la sonda Moviva®, un dispositivo all’avanguardia che permette di eseguire l’ablazione termica della mucosa gastrica in modo più efficace. Questa tecnica si integra con la gastroplastica verticale endoscopica, nota anche come Endosleeve, che riduce il volume dello stomaco e può portare a una perdita di peso tra il 14% e il 20% del peso iniziale.
Interventi mini-invasivi e risultati promettenti
La gastroplastica verticale endoscopica è stata sviluppata per affrontare l’obesità attraverso un approccio meno invasivo. Grazie a questa procedura, il volume dello stomaco viene ridotto mediante una “cucitura” endoscopica, il che porta a un rallentamento dello svuotamento gastrico e a un prolungato senso di sazietà. Secondo il professor Ivo Boskoski, esperto di gastroenterologia all’Università Cattolica del Sacro Cuore, l’intervento è stato introdotto al Gemelli nel 2013, rendendo l’ospedale uno dei pionieri in Europa. I risultati ottenuti da questa combinazione di tecniche si avvicinano a quelli della chirurgia bariatrica tradizionale, con una perdita di peso che può raggiungere fino a un terzo del peso iniziale dopo un anno e mezzo.
La crescente incidenza dell’obesità è un problema di salute globale, secondo la World Obesity Federation, che prevede che entro il 2035 oltre la metà della popolazione mondiale sarà in sovrappeso o obesa. Le opzioni terapeutiche attuali includono farmaci e interventi chirurgici, ma l’endoscopia bariatrica sta guadagnando popolarità per la sua efficacia e accessibilità economica.
Linee guida e indicazioni per il trattamento
La gastroplastica verticale endoscopica è raccomandata per pazienti con un indice di massa corporea (BMI) superiore a 30, come riportato nelle linee guida della Società Italiana di Chirurgia dell’Obesità e delle Malattie Metaboliche (SICOB). Le indicazioni attuali prevedono l’uso dell’endoscopia bariatrica per pazienti con obesità di classe I e II, a seconda della presenza di comorbidità. Tuttavia, l’uso di questa tecnica per le persone con sovrappeso è ancora oggetto di discussione e viene valutato caso per caso.
Il professor Cristiano Spada, direttore dell’Unità Operativa di Endoscopia Digestiva Chirurgica al Gemelli, sottolinea l’importanza di un approccio personalizzato nel trattamento dell’obesità. Ogni paziente è valutato da un team multidisciplinare che decide il miglior percorso terapeutico da seguire.
Innovazioni tecnologiche e prospettive future
L’uso della sonda Moviva® rappresenta un significativo progresso tecnologico nel campo dell’endoscopia bariatrica. Grazie alla sua capacità di trattare una superficie più ampia di mucosa gastrica, questa sonda permette di ottenere risultati migliori in termini di perdita di peso. Durante l’intervento, eseguito su una donna di 40 anni con un BMI di 38, è stata combinata l’ablazione della mucosa del fondo gastrico con la gastroplastica verticale endoscopica. Questo approccio ha dimostrato di produrre risultati comparabili a quelli della chirurgia bariatrica tradizionale, ma attraverso una tecnica meno invasiva.
Le prospettive future per queste tecniche innovative sono promettenti, con studi in corso che potrebbero ulteriormente confermare l’efficacia della combinazione di queste procedure. I risultati preliminari indicano una riduzione del BMI pari al 28% dopo 12 mesi e al 32% dopo 18 mesi, con un campione di oltre 20 pazienti, e i dati finali saranno pubblicati entro la fine dell’anno. La continua evoluzione delle tecnologie e delle tecniche chirurgiche offre nuove speranze per il trattamento dell’obesità, un problema sempre più rilevante nella società moderna.