Legale Monzino: “Non è stato lui a inviare messaggi a Raoul Bova. Martina Ceretti era informata”

Lorenzo Fogli

Luglio 29, 2025

L’avvocato Sirio Serafinelli, rappresentante legale di Federico Monzino, ha rilasciato dichiarazioni significative riguardo alla recente vicenda che coinvolge l’attore Raoul Bova. Secondo quanto riportato all’Adnkronos, Monzino ha negato di essere l’autore dei messaggi controversi inviati all’attore, prendendo le distanze da qualsiasi implicazione. Il 29enne, originario di Milano, ha anche affermato di aver condiviso con Fabrizio Corona chat e messaggi vocali di Bova, informando che la sua amica Martina Ceretti era a conoscenza di tali comunicazioni.

La situazione ha preso piede il 29 luglio 2025, quando è emerso che la procura di Roma ha avviato un’indagine per tentata estorsione a seguito della scoperta di audio rubati a Raoul Bova. Il legale di Monzino ha confermato che il cellulare del suo assistito è stato sequestrato dalla polizia postale di Milano, la quale sta attualmente eseguendo un’analisi approfondita del dispositivo. Monzino è stato ascoltato come “persona informata sui fatti” e, al momento, non ha ricevuto alcuna informazione di garanzia.

Le implicazioni legali della vicenda

La questione legale che coinvolge Federico Monzino e Raoul Bova ha sollevato interrogativi sulla protezione della privacy e sull’uso improprio delle comunicazioni personali. La procura di Roma sta esaminando attentamente le circostanze che hanno portato alla diffusione degli audio, cercando di stabilire se ci siano stati atti di estorsione o violazione della privacy. L’analisi del cellulare di Monzino potrebbe rivelare ulteriori dettagli cruciali per l’inchiesta e per comprendere il contesto in cui sono stati inviati i messaggi incriminati.

Il legale Serafinelli ha sottolineato l’importanza di chiarire la posizione di Monzino, il quale si è detto estraneo a qualsiasi accusa e ha collaborato con le autorità. La situazione è delicata e potrebbe avere ripercussioni significative non solo per i coinvolti, ma anche per il settore dello spettacolo, dove la tutela della privacy è un tema sempre più attuale. La comunità legale sta monitorando con attenzione l’evoluzione della vicenda, poiché potrebbe stabilire precedenti importanti nel campo della protezione dei dati personali e dell’estorsione.

La reazione del pubblico e dei media

La notizia della vicenda ha suscitato un ampio dibattito tra i fan di Raoul Bova e il pubblico in generale. Molti si sono espressi sui social media, condividendo opinioni e speculazioni riguardo a quanto accaduto. La notorietà di Bova, un attore amato e rispettato, ha amplificato l’attenzione mediatica su questa storia, portando a una copertura estesa da parte di numerosi organi di stampa.

I media hanno evidenziato la gravità della situazione, sottolineando come la diffusione di messaggi privati possa avere conseguenze devastanti per la reputazione di una persona. In un’epoca in cui la privacy è spesso messa in discussione, la vicenda di Bova e Monzino ha riacceso il dibattito sulla responsabilità di chi gestisce informazioni personali e sulla necessità di normative più rigide a tutela della privacy.

La situazione rimane in evoluzione e gli sviluppi futuri saranno seguiti con attenzione, sia dai fan che dai professionisti del settore legale. L’esito dell’indagine della procura di Roma potrebbe avere ripercussioni significative, non solo per i diretti interessati, ma anche per il panorama mediatico e legale italiano nel suo complesso.

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