A che ora bere caffè per vivere più a lungo? La risposta è in questo studio

Caffé

Quando berlo per allungare la vita-pdspsicologidellosport.it

Lorenzo Fogli

Luglio 30, 2025

Una ricerca su 40.725 persone ha identificato il momento ideale della giornata per consumare caffè senza rischi

Il caffè, bevanda simbolo della routine quotidiana in Italia e nel mondo, continua a essere al centro di studi scientifici che ne analizzano gli effetti sull’organismo. Se è noto che consumarlo regolarmente può ridurre il rischio di sviluppare diabete di tipo 2 e non incide negativamente su quello cardiovascolare, ora la scienza è andata oltre. Un gruppo di ricercatori ha individuato l’orario preciso in cui bere caffè apporta il massimo beneficio per la salute del cuore.

A suggerirlo è uno studio pubblicato sull’European Heart Journal, che ha coinvolto 40.725 adulti monitorati per un periodo compreso tra 9 e 10 anni. Una parte del campione — 1463 persone — ha compilato un diario alimentare dettagliato, indicando anche l’orario di assunzione di cibi e bevande, compreso il caffè. Le informazioni sono state poi incrociate con i registri dei decessi per valutarne l’impatto sulla salute cardiovascolare.

I benefici del caffè del mattino: dati alla mano

Secondo i risultati dello studio, bere caffè al mattino, prima di mezzogiorno, è associato a una significativa riduzione del rischio di morte per tutte le cause. Chi aveva questa abitudine mostrava una probabilità inferiore del 16% di mortalità complessiva e addirittura del 31% in meno di morire per cause cardiovascolari, rispetto a chi non ne faceva uso.

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I benefici del caffé e cosa dice lo studio-pdspsicologidellosport.it

Al contrario, chi beveva caffè in modo distribuito durante il giorno o in orari pomeridiani non ha mostrato vantaggi rilevanti in termini di salute cardiaca. Gli effetti protettivi, secondo i ricercatori, dipendono anche dal momento dell’assunzione: al mattino, l’organismo reagisce meglio alla caffeina, evitando accumuli notturni che possono interferire con il riposo o causare picchi di pressione.

Il dato più sorprendente riguarda i non consumatori: a parità di condizioni, non hanno registrato alcun beneficio simile a chi invece assumeva la bevanda mattutina. Una differenza che apre nuove riflessioni sul ruolo della crononutrizione, cioè l’influenza degli orari dei pasti e delle bevande sulla salute generale.

Due tazze meglio di una? Il punto sulla quantità consigliata

Lo studio europeo ha fornito anche una stima delle dosi ottimali: i maggiori benefici si sono osservati tra coloro che assumevano almeno due tazzine di caffè al mattino. In questi soggetti, la riduzione del rischio cardiovascolare è risultata ancora più marcata rispetto a chi si limitava a una tazza sola.

Gli effetti positivi sembrano collegati non solo alla caffeina, ma anche alla presenza di polifenoli e altre sostanze antiossidanti, note per la loro azione protettiva sulle pareti dei vasi sanguigni e sull’equilibrio metabolico.

È importante però ricordare che il beneficio dipende da diversi fattori, tra cui età, abitudini alimentari, stato di salute generale e qualità del sonno. Bere caffè in eccesso, soprattutto nel pomeriggio o in serata, può interferire con il ritmo circadiano e annullare gli effetti positivi emersi nella fascia mattutina.

L’indicazione degli esperti, a questo punto, è chiara: meglio due tazzine al mattino che una al pomeriggio. Un’abitudine semplice, ma che — secondo i dati — può realmente fare la differenza per il cuore.

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