Conto corrente: quanto frutta davvero lasciarci i soldi nel 2025

Luisa Perdona

Luglio 30, 2025

Un ritorno economico che spesso delude le aspettative

Molti risparmiatori si chiedono quanto sia effettivamente conveniente lasciare i propri soldi fermi su un conto corrente. Negli ultimi anni, con l’aumento dell’inflazione e il ritorno di tassi di interesse più alti da parte della Banca Centrale Europea, l’idea che i conti possano finalmente generare un guadagno interessante ha ripreso piede. Tuttavia, la realtà dei fatti appare ben diversa. I rendimenti offerti dalle banche sui conti correnti sono spesso irrisori, e nella maggior parte dei casi non riescono nemmeno a coprire la perdita del potere d’acquisto causata dall’inflazione. Anche se alcune banche pubblicizzano piccoli tassi di interesse attivi, questi si rivelano spesso simbolici, specie dopo l’applicazione delle imposte e dei costi di gestione.

I costi nascosti che erodono il rendimento reale

Un aspetto che molti trascurano è il peso dei costi accessori sui rendimenti promessi. Le spese di gestione del conto, l’imposta di bollo e altri addebiti ricorrenti finiscono per ridurre drasticamente gli interessi guadagnati. In molti casi, l’eventuale guadagno promesso si annulla del tutto a causa di queste spese, rendendo il saldo finale praticamente identico – se non addirittura inferiore – a quello iniziale. È quindi fondamentale valutare con attenzione non solo il tasso lordo offerto dalla banca, ma anche tutti i fattori che possono influire sul risultato netto. Un conto corrente, nella maggior parte delle situazioni, si conferma essere più uno strumento di servizio che un mezzo di investimento.

Alternative per mettere a frutto i propri risparmi

Chi dispone di una certa liquidità e desidera vederla fruttare, dovrebbe valutare soluzioni più remunerative rispetto al classico conto corrente. I conti deposito vincolati, i Buoni Fruttiferi Postali, i titoli di Stato o i fondi a basso rischio rappresentano strumenti che offrono rendimenti potenzialmente superiori e più coerenti con gli attuali scenari economici. Naturalmente, ogni scelta deve essere valutata in base al proprio profilo di rischio, all’orizzonte temporale e alle esigenze di liquidità. Lasciare tutto su un conto corrente, oggi come oggi, può significare rinunciare a un’opportunità di crescita concreta per i propri risparmi. Per questo è consigliabile informarsi e, se necessario, rivolgersi a un consulente finanziario per costruire una strategia adatta alle proprie necessità.

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