Il 30 luglio 2025, la Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) ha lanciato un allerta riguardo ai rischi sanitari legati ai cambiamenti climatici, evidenziando come l’aumento delle temperature e la maggiore frequenza di eventi meteorologici estremi stiano favorendo la diffusione di malattie infettive, tra cui la West Nile. Questo avvertimento è stato pubblicato sulla rivista “International Journal of Environmental Medicine” e sottolinea la necessità di un approccio radicale alla salute pubblica.
Il cambiamento climatico e le malattie infettive
Secondo la Sima, l’innalzamento delle temperature, unito a piogge improvvise, alluvioni e siccità, sta modificando gli habitat di insetti vettori come zanzare e zecche. Questi cambiamenti ambientali non solo aumentano la diffusione di patologie infettive, ma contribuiscono anche a un incremento delle malattie non trasmissibili. Il presidente della Sima, Alessandro Miani, ha dichiarato che attualmente circa il 24% dei decessi a livello globale è attribuibile a fattori di rischio ambientali come l’inquinamento.
Miani ha inoltre avvertito che tra il 2030 e il 2050 si prevede un incremento di almeno 250.000 decessi all’anno a causa dei cambiamenti climatici. Le proiezioni delle Nazioni Unite indicano che la popolazione urbana, attualmente al 56%, raggiungerà il 68% entro il 2050. In Europa, questa cifra è già del 75%. Di conseguenza, gli ambienti urbani diventeranno il principale campo di intervento per affrontare le sfide ambientali e sanitarie.
Interventi necessari per la salute pubblica
La Sima ha esortato a sviluppare politiche urbanistiche che integrino la natura nella pianificazione della salute pubblica. Miani ha sottolineato l’importanza di spazi verdi urbani e di iniziative che promuovano una gestione sostenibile della salute urbana. Con l’espansione delle città, è fondamentale che l’assistenza sanitaria e la pianificazione urbana lavorino insieme per reintegrare la natura nella vita quotidiana dei cittadini.
In particolare, la società scientifica ha richiesto interventi mirati come la regolamentazione dell’uso di pesticidi e il miglioramento del drenaggio urbano. Ripristinare il legame con la natura non deve essere considerato un lusso, ma un atto necessario e urgente per la salute globale.
La Sima ha quindi richiamato l’attenzione su un’emergenza sanitaria che richiede azioni immediate e concrete per affrontare le conseguenze del cambiamento climatico e garantire un futuro più sano per la popolazione.