Carlo D’Attanasio rilasciato in Papua Nuova Guinea, la compagna: “È finita”

Luisa Perdona

Luglio 31, 2025

Juanita Costantini ha condiviso con l’Adnkronos le sue emozioni dopo aver ricevuto la notizia della liberazione di Carlo D’Attanasio, un italiano di 55 anni che ha trascorso cinque anni in Papua Nuova Guinea, dove si trovava a causa di un’accusa di riciclaggio di denaro. La sentenza della Corte Suprema, emessa il 30 luglio 2025, ha rappresentato per D’Attanasio la fine di un lungo incubo, aggravato dalla diagnosi di un cancro al colon.

Il momento della liberazione

Il 30 luglio 2025, alle 2 del mattino, Carlo ha tentato di contattare Juanita, ma lei stava dormendo. Solo al risveglio ha potuto vedere le sue chiamate e ricevere la conferma della liberazione. “Mi ha raccontato tutto, è libero. Piangeva, abbiamo pianto”, ha dichiarato Juanita, esprimendo incredulità e gioia per la notizia. La telefonata, sebbene emozionante, è stata breve, poiché Carlo doveva mettersi in contatto con le autorità competenti per avviare le procedure necessarie alla sua liberazione.

Le emozioni di Juanita

Juanita ha descritto il suo stato d’animo come incredulo, ma ha anche voluto mantenere un approccio realistico. “Finché non lo vedo qui, voglio rimanere con i piedi per terra”, ha affermato. Il dolore e la sofferenza accumulati in questi cinque anni di lontananza si fanno sentire, e per Carlo, al momento della liberazione, era ancora ricoverato in una struttura medica dove riceveva cure palliative per la sua malattia. Secondo quanto riferito dall’avvocato, il ritorno a casa di D’Attanasio richiederà almeno due o tre settimane, un ulteriore periodo di attesa per Juanita.

Il figlio di Carlo e Juanita

Juanita e Carlo hanno un figlio di sette anni, e la madre ha deciso di non rivelare al bambino la situazione di suo padre fino a quando non sarà certo del suo ritorno in Italia. “A lui ancora non ho detto niente, continua a sapere che papà è a lavoro”, ha spiegato Juanita, sottolineando la delicatezza della situazione e la necessità di proteggere le speranze del piccolo fino a quando non avrà la certezza del rientro del padre.

La liberazione di Carlo D’Attanasio rappresenta non solo un momento di gioia per la famiglia, ma anche un segnale di speranza dopo anni di incertezze e sofferenze.

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