Raoul Bova presenta reclamo al Garante della Privacy per audio rubati

Stella Rota

Luglio 31, 2025

Raoul Bova, noto attore italiano, ha intrapreso azioni legali nei confronti della diffusione di messaggi vocali privati inviati alla modella Martina Ceretti. Questi audio, divenuti virali, hanno attirato l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica. Il reclamo, presentato dal legale dell’attore al Garante della Privacy, mira a tutelare la propria riservatezza e a contrastare la circolazione non autorizzata di contenuti personali.

La vicenda dei messaggi audio

Circa due settimane fa, un messaggio anonimo è giunto sul cellulare di Raoul Bova, avvisandolo che alcune conversazioni private con la modella e influencer Martina Ceretti sarebbero potute essere divulgate, con possibili ripercussioni negative sulla sua immagine. Nonostante l’allerta, l’attore ha deciso di non cedere al ricatto. Tuttavia, il 21 luglio, i contenuti delle chat sono stati resi pubblici durante il podcast “Falsissimo”, condotto da Fabrizio Corona, amplificando ulteriormente la polemica.

Le indagini sono sotto la supervisione del pubblico ministero Eliana Dolce. Il numero da cui è partito il tentativo di estorsione risulta intestato a una persona non identificata, un prestanome. Secondo quanto riportato dal quotidiano “La Repubblica”, Fabrizio Corona, già condannato in passato per reati di estorsione, non è attualmente indagato. Gli inquirenti stanno valutando anche l’ipotesi di ricettazione, in quanto chi ha diffuso i contenuti potrebbe aver commesso un reato se consapevole dell’illiceità delle informazioni.

Le implicazioni legali e le reazioni

La questione ha sollevato interrogativi sulla privacy e sulla protezione dei dati personali nel contesto dei social media e delle comunicazioni private. La decisione di Raoul Bova di agire legalmente è un chiaro segnale dell’importanza della tutela della riservatezza, soprattutto in un’epoca in cui la diffusione di contenuti privati è diventata sempre più comune e spesso senza il consenso degli interessati.

Il caso ha attirato l’attenzione non solo per la notorietà degli individui coinvolti, ma anche per le implicazioni legali che ne derivano. La legge italiana prevede severe sanzioni per la diffusione non autorizzata di comunicazioni private, e il reclamo al Garante della Privacy potrebbe portare a conseguenze significative per coloro che sono coinvolti nella diffusione degli audio.

Nel frattempo, il dibattito pubblico si è intensificato, con molti che si interrogano sulla responsabilità dei media e delle piattaforme social nel gestire contenuti sensibili. La situazione di Raoul Bova e Martina Ceretti è un esempio emblematico delle sfide contemporanee relative alla privacy e alla sicurezza dei dati, che continuano a essere al centro dell’attenzione sia legale che sociale.

La vicenda continua a evolversi, con gli sviluppi delle indagini che potrebbero portare a ulteriori rivelazioni e a un approfondimento della questione legale.

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