Mal di testa in vacanza: l’esperta spiega il ruolo di altitudine e clima

Stella Rota

Agosto 1, 2025

Il primo giorno di vacanza può rivelarsi un momento difficile per chi è soggetto a mal di testa. Questo disturbo, sebbene non allarmante, può essere innescato da vari fattori come il cambiamento di temperatura, l’altitudine e le abitudini quotidiane, come il sonno irregolare. Sabina Cevoli, responsabile del Centro Cefalee presso l’IRCCS Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna, ha fornito spiegazioni dettagliate su come questi elementi possano influenzare il nostro corpo e scatenare un attacco di cefalea, soprattutto per chi già soffre di emicrania.

Fattori scatenanti del mal di testa in vacanza

Il mal di testa può manifestarsi in modo particolare durante le vacanze, specialmente per chi è predisposto a questo disturbo. Durante un’intervista con Adnkronos Salute, Cevoli ha sottolineato l’importanza dell’ipotalamo, una sorta di centralina del nostro cervello, che monitora le variazioni ambientali e interne. Quando ci sono cambiamenti bruschi, come quelli che si verificano durante il primo giorno di ferie, il sistema nervoso può attivarsi, portando a un attacco di emicrania.

Le temperature estreme, sia calde che fredde, possono essere un altro fattore scatenante. In particolare, il caldo eccessivo, tipico delle mete balneari o esotiche, può portare a disidratazione se non si beve a sufficienza. Cevoli avverte che è fondamentale mantenere un’adeguata idratazione e non saltare i pasti, specialmente in estate. Queste pratiche non solo sono vitali per la salute generale, ma anche per prevenire il mal di testa.

Effetti dell’altitudine e delle abitudini quotidiane

Per gli amanti della montagna, Cevoli distingue tra cefalea da montagna, che si verifica oltre i 3000 metri d’altezza, e l’emicrania indotta da altitudini più basse. La prima è causata da una diminuzione della pressione dell’ossigeno nel sangue e richiede un trattamento specifico. Al contrario, chi già soffre di emicrania può trovare che l’alta quota scatenare attacchi simili a quelli sperimentati durante l’anno.

Un altro aspetto importante è il cambiamento delle abitudini quotidiane. Il passaggio da un ritmo frenetico a un periodo di relax può innescare l’emicrania, specialmente per coloro che già soffrono di questo disturbo. Le donne possono essere particolarmente vulnerabili durante il ciclo mestruale. Cevoli evidenzia che i fattori ambientali possono fungere da innesco per chi ha una predisposizione a mal di testa e emicrania.

Quando rivolgersi a un medico

Per coloro che non soffrono abitualmente di mal di testa, un attacco in montagna potrebbe essere un segnale di allerta, come una crisi ipertensiva. In queste situazioni, è consigliabile consultare un medico, soprattutto se il mal di testa persiste. Cevoli sottolinea l’importanza di mantenere routine quotidiane, come orari regolari per i pasti e il sonno. Cambiamenti bruschi, come dormire troppo o saltare il caffè, possono attivare il sistema nervoso e provocare mal di testa.

La neurologa conclude che, anche in vacanza, è essenziale mantenere le abitudini e non attribuire automaticamente il mal di testa a problemi cervicali. È fondamentale idratare, evitare eccessi di sonno e, se il dolore si presenta, utilizzare l’analgesico abituale e riposarsi. Con queste semplici precauzioni, è possibile godere appieno del tempo libero senza il fastidio del mal di testa.

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