Il recente studio condotto dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) in collaborazione con la Fondazione Bruno Kessler ha rivelato dati allarmanti sulla suscettibilità al morbillo in Italia. I risultati, pubblicati nel mese di agosto 2025, evidenziano la necessità di attuare strategie vaccinali specifiche per affrontare la crescente vulnerabilità della popolazione, in particolare degli adulti.
Il quadro attuale della suscettibilità
Secondo i dati emersi, quasi il 10% degli italiani risulta privo di copertura immunitaria contro il morbillo, un virus altamente contagioso. La ricerca ha messo in luce che i giovani adulti, in particolare quelli compresi tra i 20 e i 40 anni, rappresentano un gruppo a rischio significativo in molte regioni del paese. Questo è particolarmente preoccupante, considerando che in alcune aree le coperture vaccinali per i bambini sono elevate. Lo studio, che ha analizzato circa 15.000 casi di morbillo notificati tra il 2013 e il 2022, ha riscontrato un’incidenza maggiore tra i bambini di età inferiore ai 5 anni, ma sorprendentemente oltre la metà dei casi ha coinvolto giovani adulti.
Le informazioni raccolte hanno rivelato che, tra i casi con stato vaccinale noto, quasi 9 su 10 dei soggetti colpiti erano non vaccinati. I ricercatori hanno inoltre esaminato i focolai di infezione per comprendere meglio le modalità di trasmissione, utilizzando modelli matematici per stimare il numero di suscettibili al morbillo nel 2025 in tutte le regioni italiane.
Analisi dei focolai e modalità di trasmissione
Lo studio ha rivelato che l’88,9% delle infezioni secondarie è stato causato da individui non vaccinati. Solo una minima percentuale, pari all’1,1%, ha riguardato persone che avevano ricevuto almeno una dose di vaccino. Un terzo delle trasmissioni ha avuto luogo tra i giovani adulti, i quali hanno anche contribuito in modo significativo alla diffusione del virus tra i bambini di età inferiore ai 5 anni. Inoltre, è emerso che il 35,5% dei contagi secondari si è verificato all’interno delle famiglie, evidenziando come la trasmissione si sviluppi in contesti di vicinanza.
Questi dati pongono in evidenza l’importanza di implementare campagne di sensibilizzazione e recupero della copertura vaccinale, soprattutto tra gli adulti, per prevenire il rischio di epidemie future. Gli autori dello studio hanno sottolineato la necessità di strategie vaccinali mirate, che possano affrontare le lacune esistenti nella copertura immunitaria.
Variabilità regionale e prospettive future
Nel 2025, il 9,2% della popolazione italiana risulta suscettibile al morbillo, con solo l’88,2% dei giovani sotto i 20 anni immunizzati. Tuttavia, i dati mostrano una grande variabilità regionale. Le regioni del Centro-Nord registrano le percentuali più elevate di suscettibili, mentre la provincia di Bolzano e la Calabria emergono come quelle con il maggior numero di giovani vulnerabili. Nonostante alcune regioni abbiano raggiunto alti tassi di vaccinazione infantile, la presenza di ampie sacche di adulti non immunizzati continua a rappresentare un rischio significativo per la salute pubblica.
Il numero di riproduzione stimato per il morbillo nel 2025 varia tra 1,31 e 1,78, in linea con le tendenze osservate nei focolai del decennio precedente. Gli autori del rapporto concludono affermando che gli adulti non vaccinati giocano un ruolo cruciale nella trasmissione del morbillo in Italia, evidenziando l’importanza di un’azione coordinata per migliorare la copertura vaccinale e ridurre il rischio di epidemie.