Sos acne shaming: il 40% delle persone subisce bullismo per la pelle

Luisa Perdona

Agosto 1, 2025

A causa dell’acne, una malattia cutanea che colpisce una vasta parte della popolazione, il 60% degli individui ha riportato una diminuzione della propria fiducia in sé stesso. Questo dato emerge da un recente sondaggio pubblicato sul British Journal of Dermatology, che ha messo in luce l’impatto devastante di questa condizione non solo a livello fisico, ma anche psicologico e sociale. Le lesioni, che si manifestano principalmente sul viso, sul dorso e sulle braccia, possono causare dolore e disagio, ma è l’aspetto emotivo a subire le conseguenze più gravi.

Il fenomeno noto come “acne shaming” descrive le esperienze negative vissute da chi soffre di questa condizione, con il 57,1% degli intervistati che ha subito abusi verbali e il 44,2% che ha affrontato episodi di bullismo. Solo un esiguo 6,9% ha riferito di non aver subito alcun impatto negativo nella propria vita quotidiana.

Che cos’è l’acne

L’acne rappresenta la patologia cutanea infiammatoria più diffusa a livello globale. Secondo l’American Academy of Dermatology, l’85% dei giovani tra i 12 e i 24 anni presenta almeno una forma lieve di acne, con un’incidenza annuale che negli Stati Uniti colpisce fino a 50 milioni di persone. Contrariamente a quanto si possa pensare, l’acne non è esclusiva dell’adolescenza: un terzo degli adulti, sia uomini che donne, ne soffre, con una maggiore prevalenza nelle donne in età adulta.

Le cicatrici cutanee sono un problema comune, ma l’acne lascia segni profondi anche sul piano emotivo. La psicologa Alessia Pellegrino sottolinea come, in particolare durante l’adolescenza e in altre fasi vulnerabili della vita, l’acne possa rappresentare un forte fattore di vulnerabilità psicologica. “Non si tratta soltanto di un disagio estetico, ma di un’esperienza che può minare la percezione di sé, influenzare le relazioni sociali e compromettere la qualità della vita”, afferma Pellegrino. Anche le forme meno gravi, se vissute con sofferenza e protratte nel tempo, possono portare a ritiro sociale, ansia e sintomi depressivi.

Trattamenti e novità terapeutiche

L’intervento tempestivo è fondamentale per affrontare l’acne e prevenire le cicatrici, come evidenziato dalla dermatologa Benedetta Salsi. “Un trattamento precoce è la chiave per la risoluzione della patologia e per prevenire danni psicologici significativi, soprattutto negli adolescenti”, afferma Salsi. Le terapie tradizionali, che includono creme, gel, antibiotici e isotretinoina, sebbene consolidate, possono comportare effetti collaterali e richiedere un uso prolungato, generando preoccupazione tra i pazienti e i loro genitori.

Tra le innovazioni nel campo della cura dell’acne, spicca il sistema laser “Accure”, sviluppato in Italia. “I pazienti generalmente si sottopongono a quattro trattamenti, uno al mese, della durata media di circa 40 minuti“, spiega Salsi. Al termine di un ciclo di trattamento, si osserva una riduzione del 79% delle lesioni infiammatorie, che può arrivare fino al 90% dopo due anni di follow-up. Questi risultati evidenziano l’importanza di approcci terapeutici moderni e mirati per affrontare una condizione che ha un impatto significativo sulla vita di milioni di persone.

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