Il 1° agosto 2025, l’Unione ambulatori e poliambulatori (Uap) ha lanciato un appello urgente al Governo italiano riguardo al Testo Unico della legislazione farmaceutica. La presidente Mariastella Giorlandino ha sottolineato le problematiche legate a tariffe sottocosto, rimborsi sbilanciati e conflitti d’interesse che necessitano di un intervento immediato. La posizione di Uap si è manifestata in una nota ufficiale in risposta alla presentazione del disegno di legge avvenuta il 31 luglio alla Camera dei deputati, illustrata dal sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato.
Le criticità evidenziate da Uap
L’Uap ha messo in evidenza che, mentre il Governo descrive il nuovo impianto normativo come “chiaro e coerente”, i dati del settore indicano gravi squilibri e zone d’ombra non affrontate dal testo legislativo. Per questo motivo, l’organizzazione ha presentato cinque richieste urgenti al Governo e al Parlamento. Tra queste, l’allineamento delle tariffe tra farmacie e strutture accreditate per prestazioni identiche, la revisione del nomenclatore per adeguare le tariffe ai costi reali e una moratoria sui rimborsi alle farmacie fuori sperimentazione, sottoposta a verifica da parte della Corte dei conti.
In aggiunta, Uap ha richiesto maggiore trasparenza sui flussi finanziari, con la pubblicazione entro il 30 settembre 2025 dei dati relativi a volumi, costi e qualità. È stata sollecitata anche l’introduzione di una clausola di trasparenza e imparzialità nella gestione della riforma, con una vigilanza rafforzata sui possibili conflitti d’interesse. L’organizzazione ha evidenziato l’importanza di applicare rigorosamente l’obbligo di astensione per chi ha interessi diretti o indiretti nel settore oggetto della delega.
Le richieste specifiche dell’Uap
Nel documento presentato, Uap ha identificato quattro criticità principali. La prima riguarda le tariffe sottocosto per le strutture accreditate, stabilite dal D.M. del 25 novembre 2024, che non coprono nemmeno i costi vivi di erogazione. Ad esempio, per un Elettrocardiogramma (Ecg) sono previsti 11,62 euro, mentre per un Mapa 41,32 euro, valori insufficienti a garantire un servizio di qualità e a ridurre le liste d’attesa.
La seconda criticità concerne i rimborsi alle farmacie, che ricevono importi superiori a quelli previsti per le strutture accreditate. Per esempio, le farmacie possono ottenere fino a 26 euro per un Ecg e 15 euro per un test glicemico, mentre le strutture accreditate ricevono rispettivamente solo 11,62 euro e 1 euro. Questi rimborsi, spesso concessi al di fuori del regime sperimentale “Farmacia dei servizi”, violano il principio di parità di trattamento e possono generare spese illegittime.
La terza criticità riguarda l’assenza di requisiti minimi e la sovrapposizione di ruoli nelle prestazioni strumentali in farmacia, autorizzate senza il rispetto delle normative vigenti. Infine, Uap ha sollevato la questione del conflitto d’interessi istituzionale, richiamando l’attenzione sul fatto che il sottosegretario Gemmato, promotore del Testo Unico, ha avuto partecipazioni in farmacie e cliniche private, come riportato da varie fonti giornalistiche.
Le implicazioni della situazione attuale
L’Uap ha concluso la sua nota sottolineando che non è possibile parlare di efficienza e sostenibilità nel sistema sanitario se si continuano a pagare cifre elevate a chi non soddisfa i requisiti minimi, mentre chi rispetta tutte le normative riceve compensi insufficienti. Secondo l’organizzazione, i fondi necessari per garantire un servizio di qualità ci sono, ma sono distribuiti in modo diseguale. Questa situazione richiede un cambiamento immediato per garantire equità e qualità nel sistema sanitario italiano.