West Nile, Rezza: “In Campania tasso di letalità alto, possibili casi sottostimati”

Luisa Perdona

Agosto 1, 2025

Il fenomeno del virus West Nile continua a preoccupare le autorità sanitarie italiane, in particolare in Campania, dove si registra un significativo squilibrio tra il numero di decessi e le infezioni. Gianni Rezza, esperto di igiene e già direttore della Prevenzione presso il Ministero della Salute, ha analizzato la situazione e ha condiviso le sue osservazioni attraverso i social media. La sua analisi mette in evidenza la necessità di un’accurata valutazione dei casi neuroinvasivi nella regione, suggerendo che l’età media delle persone infette potrebbe essere un fattore determinante.

Situazione epidemiologica in campania

Il 1° agosto 2025, Gianni Rezza ha riportato che i dati relativi ai focolai di West Nile in Campania mostrano un tasso di letalità preoccupante. Con 16 casi registrati, di cui 10 neuroinvasivi e 5 decessi, la regione evidenzia un’alta mortalità rispetto ad altre aree italiane. Il bollettino dell’Istituto Superiore di Sanità ha confermato che, alla fine di luglio, l’Italia ha riportato 89 casi totali di West Nile, di cui 40 forme neuroinvasive. La distribuzione dei casi è stata particolarmente concentrata nel Lazio e in Campania, che insieme rappresentano il 72% dei casi totali e il 7% dei decessi.

Rezza ha sottolineato che, rispetto al luglio dell’anno precedente, si osserva un incremento dell’attività virale, con una previsione di un aumento dei casi nel mese di agosto. Tuttavia, la difficoltà di stimare il numero totale di persone infette rimane, poiché i criteri di valutazione si basano su dati provenienti da altri paesi, che potrebbero non riflettere la situazione italiana. Questa complessità richiede un monitoraggio costante e un’analisi dettagliata dei dati epidemiologici.

Focolai e misure di prevenzione

La presenza del virus West Nile in Italia non ha generato un allerta generale, come evidenziato da Rezza. I focolai sono limitati a specifiche aree, con il Nord Italia che sembra essere meno colpito. Tuttavia, è essenziale che vengano adottate misure preventive nelle zone interessate, come disinfestazioni e l’uso di zanzariere, per ridurre il rischio di contagio. Le autorità sanitarie stanno già implementando controlli sulle donazioni di sangue e raccomandano la massima attenzione anche nelle regioni che attualmente non mostrano focolai attivi.

Le difficoltà nel controllo del virus sono amplificate dalla presenza di serbatoi animali, come gli uccelli, che complicano le operazioni di eradicazione. Nonostante ciò, la lotta contro le zanzare rimane il punto centrale delle strategie di prevenzione e contenimento del virus del Nilo occidentale. La vigilanza e la preparazione sono fondamentali per affrontare questa sfida sanitaria, soprattutto in vista dell’aumento previsto dei casi durante i mesi estivi.

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