Febbre, nausea e crampi dopo un tuffo? Potrebbe essere il batterio Campylobacter (e non lo sai)

Luisa Perdona

Agosto 3, 2025

Potresti pensare che sia solo una leggera influenza estiva o una cattiva digestione, ma quel malessere improvviso dopo un bagno al lago o una nuotata nel fiume potrebbe nascondere qualcosa di più insidioso. Il responsabile? Un batterio spesso sottovalutato: il Campylobacter.

Quando arriva l’estate, cresce la voglia di fare il bagno in acque naturali: laghi, torrenti e anche piscine pubbliche. Ma con le alte temperature e l’afflusso continuo di persone, aumentano anche i rischi biologici. Il Campylobacter, uno dei batteri intestinali più diffusi in Europa, può insinuarsi silenziosamente nell’organismo, provocando sintomi che imitiamo spesso per un semplice virus intestinale. Il problema? Se sottovalutato, può causare complicazioni anche gravi.

Cos’è il Campylobacter e dove si trova

Il Campylobacter è un batterio gram-negativo a forma di spirale, tra i principali responsabili di gastroenteriti acute in Europa. Secondo i dati dell’EFSA e dell’ECDC, è uno dei patogeni più frequentemente isolati nei casi di diarrea batterica.

Vive e si moltiplica in particolare:

  • nell’intestino di uccelli e animali domestici

  • in acqua stagnante contaminata da feci

  • in alimenti crudi o poco cotti (soprattutto carne di pollo, latte non pastorizzato e molluschi)

Ma durante l’estate, quando le persone si bagnano in acque non controllate, il rischio aumenta notevolmente: anche un piccolo sorso involontario può essere sufficiente.

I sintomi dopo il bagno: quando sospettare il Campylobacter

Dopo l’esposizione al batterio, i sintomi possono manifestarsi entro 2–5 giorni, anche se talvolta si arriva a una settimana. I segnali da non ignorare sono:

  • febbre improvvisa

  • nausea persistente

  • crampi addominali violenti

  • diarrea, spesso abbondante e, in alcuni casi, con sangue

  • brividi, dolori muscolari e malessere generale

Quello che rende subdolo il Campylobacter è che i sintomi sembrano quelli di una comune influenza intestinale, quindi molte persone non si rivolgono al medico. Ma nei soggetti fragili (bambini, anziani, persone immunodepresse), può causare disidratazione severa e persino complicazioni sistemiche.

Come si cura e come si previene

Nella maggior parte dei casi, l’infezione si risolve spontaneamente in pochi giorni, ma è fondamentale:

  • mantenersi idratati

  • evitare antibiotici fai-da-te

  • rivolgersi al medico se i sintomi persistono o peggiorano

Nei casi più gravi o nei soggetti a rischio, possono essere prescritti antibiotici specifici, come azitromicina o ciprofloxacina, su indicazione medica.

La prevenzione si basa su accorgimenti semplici ma efficaci:

  • evitare di bere acqua non potabile o ingerire acqua durante i bagni in laghi e fiumi

  • non consumare carne cruda o poco cotta

  • lavarsi bene le mani dopo essere stati all’aperto o a contatto con animali

  • evitare di fare il bagno in aree vietate o non controllate

Il rischio è reale, ma si può gestire

Il Campylobacter non è un batterio “esotico” o raro: è tra noi, presente anche in Italia, e ogni anno colpisce migliaia di persone, spesso durante le vacanze. La buona notizia è che, con consapevolezza e precauzione, si può evitare facilmente l’infezione.

Quindi, la prossima volta che senti crampi e febbre dopo un bagno, non ignorare il tuo corpo. Potrebbe non essere solo colpa del caldo o dello stress. Conoscere i nemici invisibili dell’estate è il primo passo per godersi l’acqua in sicurezza, senza brutte sorprese.

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