Il caffè fa bene o fa male? Gli scienziati svelano cosa succede davvero a pelle e cervello

Studi

Scopri i benefici del caffè sul tuo corpo e sulla tua mente-pdspsicologidellosport.it

Lorenzo Fogli

Agosto 6, 2025

Antiossidanti, attivazione mentale e benefici metabolici: ecco perché il caffè resta al centro dell’attenzione medica.

Ogni giorno miliardi di persone iniziano la propria routine con un caffè. Che sia un espresso ristretto o un filtro lungo, la bevanda più amata al mondo non è solo una questione di gusto o abitudine: è diventata oggetto di studio per i suoi effetti biologici e neurologici, tanto da attirare l’attenzione di ricercatori in ambito nutrizionale, dermatologico e neuropsicologico. L’elemento chiave è la caffeina, ma non solo: il caffè contiene anche polifenoli, acido clorogenico e altre molecole con potenziali benefici su pelle, cervello e metabolismo. Studi pubblicati su riviste mediche internazionali confermano che, assunto in quantità moderate, può contribuire al benessere generale, anche se non tutti ne traggono gli stessi vantaggi.

Pelle e cervello: cosa succede davvero dopo una tazzina

Sul piano dermatologico, il caffè si comporta come una fonte di antiossidanti naturali, in particolare i polifenoli, capaci di limitare i danni da radicali liberi. Queste molecole sono responsabili dell’invecchiamento cutaneo e della perdita di elasticità. Chi consuma caffè ogni giorno tende a presentare livelli minori di stress ossidativo, con una pelle visibilmente più tonica e compatta, secondo alcuni studi condotti in Europa. L’effetto positivo sarebbe legato anche alla vasodilatazione indotta dalla caffeina, che stimola la microcircolazione migliorando l’aspetto della cute.

I benefici del caffè
Il caffè, se nelle giuste dosi, può avere effetti benefici su corpo e cervello-pdspsicologidellosport.it

A livello cerebrale, la caffeina agisce bloccando i recettori dell’adenosina, sostanza che induce sonnolenza. Il risultato è un incremento della reattività mentale, una maggiore capacità di concentrazione e, nel lungo periodo, una riduzione del rischio di decadimento cognitivo. Ricerche epidemiologiche su migliaia di adulti indicano un’associazione tra consumo regolare di caffè e minore incidenza di Alzheimer e Parkinson. Inoltre, grazie alla stimolazione della dopamina e della serotonina, il caffè può migliorare temporaneamente l’umore, riducendo il rischio di stati depressivi, anche se gli effetti variano molto da persona a persona.

Metabolismo e cuore: come il caffè può aiutare a restare in forma

Il caffè stimola il metabolismo. La caffeina aumenta il dispendio calorico tramite il meccanismo della termogenesi, che comporta un innalzamento della temperatura corporea e una più efficiente ossidazione dei grassi. Per questo motivo è uno degli ingredienti più utilizzati negli integratori per il controllo del peso. Alcuni studi mostrano che chi consuma 2-3 tazzine al giorno tende ad avere un BMI più basso e un rischio inferiore di sindrome metabolica, rispetto a chi non consuma caffè.

Dal punto di vista cardiovascolare, le evidenze indicano che un consumo moderato – senza zucchero né creme – non aumenta il rischio cardiaco, anzi potrebbe ridurlo grazie all’azione antiossidante e vasoprotettiva dei suoi composti. Anche il fegato beneficia di questa abitudine: chi beve caffè regolarmente mostra meno segni di steatosi e un’incidenza più bassa di cirrosi e malattie croniche epatiche. Non è un caso che in molti ospedali, i pazienti con patologie metaboliche ricevano raccomandazioni precise anche sul tipo di caffè da preferire, suggerendo metodi di preparazione meno intensi e varietà più leggere.

Il caffè decaffeinato, infine, resta una valida alternativa per chi non tollera gli effetti stimolanti, pur mantenendo buona parte dei benefici antiossidanti.

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