POS pirata in strada: ecco come ti svuotano la carta in 3 secondi senza che te ne accorgi

Truffa

La truffa del POS in strada esiste e sta svuotando i conti di molti italiani-pdspsicologidellosport.it

Lorenzo Fogli

Agosto 7, 2025

In diverse città italiane segnalati casi di ladri che prelevano soldi con terminali portatili contactless.

Nemmeno una passeggiata per strada è più sicura. A Milano, Roma, Napoli e Sorrento sono stati segnalati casi di furti con POS portatili, dispositivi in grado di effettuare transazioni in modalità contactless. In pratica, un ladro si avvicina con un terminale elettronico nascosto, lo accosta al portafoglio o alla borsa della vittima e, se le condizioni lo permettono, può sottrarre fino a 50 euro a transazione, senza necessità di inserire il PIN. La truffa viene eseguita in pochi secondi, spesso in coppia: uno distrae, l’altro “striscia” il POS.

Le telecamere di videosorveglianza in alcuni centri urbani hanno ripreso diverse azioni sospette. A Sorrento una 36enne è stata fermamente accusata dopo aver rubato 100 euro con questa modalità, mentre a Roma una turista ha denunciato la sottrazione di 9.000 euro, un importo anomalo per il contactless ma comunque oggetto di indagine.

Il sospetto di una truffa “invisibile” si insinua facilmente: il gesto è rapido, quasi impercettibile, e può avvenire tra la folla, nei mercatini, sui mezzi pubblici. I cittadini iniziano a chiedersi se le loro carte siano davvero al sicuro anche quando sono nel portafoglio. Ma questa tecnica, così come viene raccontata, è davvero possibile?

Truffa del POS contactless: cosa è vero e cosa no

La paura che basti avvicinare un POS a una borsa per svuotare una carta ha fatto il giro del web, ma i dubbi restano. I terminali mobili possono in effetti eseguire transazioni contactless, ma per farlo devono essere attivi, connessi a un conto tracciabile, e spesso è necessario più di un tentativo prima che il pagamento venga autorizzato. Se la carta è all’interno di un portafoglio schermato o in una tasca interna, il segnale potrebbe non passare.

Inoltre, ogni transazione genera un suono e una notifica istantanea sullo smartphone collegato, che potrebbe insospettire la vittima. Non è una truffa semplicissima da realizzare, e chi la mette in atto lascia tracce digitali: deve registrare il POS con i propri dati, collegarlo a un conto corrente, e ogni operazione viene comunque tracciata dal sistema bancario.

Poi
Come difendersi da truffe ed evitare brutte sorprese-pdspsicologidellosport.it

Detto questo, il rischio non è nullo. Con le carte abilitate ai pagamenti rapidi sotto i 50 euro, senza richiesta di PIN, è teoricamente possibile effettuare micro-transazioni a insaputa del proprietario. Alcuni POS portatili non hanno bisogno di SIM dedicata, si collegano via Bluetooth a un’app e sono facilmente occultabili.

Per evitare ogni rischio, esistono custodie schermate che bloccano il segnale NFC e RFID. Inoltre è possibile disattivare il contactless dalla propria app bancaria. Chi utilizza wallet digitali su smartphone è tendenzialmente più protetto, poiché ogni transazione richiede autenticazione biometrica o codice.

Un gesto veloce, un rischio concreto: come difendersi

Il consiglio è sempre lo stesso: tenere le carte ben protette, usare portafogli con schermatura RFID, prestare attenzione a chi si avvicina troppo e, se possibile, controllare subito il saldo dopo situazioni sospette. Anche nei pagamenti rapidi esiste una traccia che può essere ricostruita.

I furti tramite POS pirata esistono, ma non sono facili da eseguire e comportano rischi anche per i truffatori, che devono registrarsi al sistema, lasciando dati verificabili. Resta però il fatto che in un mondo sempre più digitale, non serve più nemmeno un portatile per rubare: basta un terminale tascabile, un po’ di astuzia e pochi secondi di distrazione.

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