Pulire il piano a induzione è semplice, ma solo se si seguono i passaggi giusti: guida completa per rimuovere incrostazioni, aloni e graffi senza rovinarlo.
Il piano a induzione è diventato uno dei protagonisti delle cucine moderne: elegante, silenzioso, veloce. La sua superficie liscia in vetroceramica dona un tocco minimalista e contemporaneo, ma sotto quella semplicità si nasconde una richiesta costante di attenzione. Le macchie di calcare, gli schizzi di cottura, persino una padella mossa troppo in fretta possono lasciare segni visibili e difficili da rimuovere. E non basta un panno bagnato per sistemare tutto: serve metodo, costanza e i prodotti giusti.
Pulizia quotidiana: acqua distillata e microfibra, il binomio vincente
Ogni giorno, dopo l’utilizzo, è consigliabile passare sul piano un panno in microfibra leggermente umido, così da rimuovere subito sporco fresco, schizzi e residui oleosi. Se il solo panno non basta, si può aggiungere qualche goccia di detersivo per piatti neutro o una piccola quantità di sapone di Marsiglia. Il trucco è usare acqua distillata, che evita la formazione di aloni e calcare.

In casi più ostinati, ad esempio una macchia di grasso secco, è utile applicare prima il prodotto, lasciarlo agire due o tre minuti e solo dopo passare alla rimozione con un panno umido. Il passaggio finale — l’asciugatura con carta assorbente o con un panno in cotone — è fondamentale: è l’unico modo per mantenere il piano lucido e senza segni.
Per un effetto più profondo, una volta a settimana si può pulire il piano con acqua calda e aceto bianco. Il mix agisce su odori e batteri invisibili, e ha un discreto effetto lucidante. Non servono quantità eccessive: basta una mezza tazza di aceto su mezzo litro d’acqua.
Incrostazioni e graffi: come rimuoverli senza rovinare il vetroceramica
Il nemico più difficile da combattere sul piano a induzione sono le incrostazioni. Che si tratti di zucchero bruciato, olio rappreso o residui di amido, bisogna intervenire subito, prima che la superficie si rovini. Il primo alleato è il raschietto in plastica o metallo fornito spesso con l’elettrodomestico: va usato solo a piano freddo, inclinato a 45° e senza esercitare troppa pressione.
Per incrostazioni più resistenti, si può utilizzare un detergente specifico per vetroceramica, lasciandolo agire qualche minuto prima di passare il raschietto. In alternativa, per una soluzione naturale, funziona bene una pasta composta da aceto bianco e bicarbonato di sodio, oppure del semplice limone spremuto direttamente sulla macchia. Attenzione però a non mescolare troppi prodotti insieme: alcuni potrebbero reagire tra loro e lasciare segni permanenti.
Se il problema sono i graffi, il primo passo è la prevenzione: non trascinare le pentole, soprattutto quelle con fondo ruvido, e non utilizzare spugnette abrasive. Se il danno è già fatto, si può provare con una pasta per vetroceramica da applicare con un panno in eco-daino: funziona sui graffi superficiali, ma non su quelli profondi. Per i segni più lievi, una pasta ottenuta da bicarbonato e acqua tiepida può attenuare visibilmente l’effetto.
Pulire il piano subito dopo ogni uso, evitare di lasciare residui a lungo, usare panni morbidi e asciugare sempre: queste sono le regole d’oro. Non servono prodotti costosi o strumenti sofisticati, solo costanza e un pizzico di attenzione. Il risultato? Un piano che resta brillante e funzionale per anni, senza bisogno di interventi drastici o sostituzioni premature.