“Kid rotting”: perché sempre più genitori lasciano i figli liberi di annoiarsi in estate

Ozio

Basta attività per i bambini. Devono avere il diritto di oziare. Cosa dicono gli esperti-pdspsicologidellosport.it

Lorenzo Fogli

Agosto 14, 2025

Sempre più famiglie scelgono di ridurre le attività programmate per lasciare ai figli tempo libero e noia creativa, riscoprendo il valore dell’autonomia e del gioco spontaneo.

Negli ultimi anni, l’estate dei bambini si è trasformata in un’agenda fitta di impegni: centri estivi, corsi di inglese, laboratori di arte, sport, coding. L’idea diffusa è che riempire ogni ora sia la strada giusta per una crescita completa. Eppure, una nuova generazione di genitori – spesso nati negli anni ’80 e ’90 e cresciuti tra biciclette, cortili e pomeriggi senza orari – sta riscoprendo il valore del tempo libero. Il New York Times ha battezzato questo fenomeno “kid rotting”, traducibile in modo provocatorio come “lasciar marcire” i bambini nel loro tempo libero. In realtà, significa offrire ai più piccoli momenti di noia creativa, senza attività preconfezionate, per stimolare immaginazione e indipendenza.

L’ozio come stimolo alla creatività

Secondo Rino Agostiniani, pediatra e presidente della Società Italiana di Pediatria, la noia – intesa come assenza di attività programmate – è uno stimolo positivo. «Aiuta il bambino a trovare da solo il proprio modo di occupare il tempo, magari con genitori o amici», spiega. La sua raccomandazione è chiara: evitare eccessi di pianificazione. Un po’ di organizzazione è utile, ma in estate è bene concedere libertà di scelta e di esplorazione.

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Quando i bambini giovano dal dolce far niente-pdspsicologidellosport.it

Agostiniani mette in guardia anche dai rischi di un tempo libero mal gestito: tablet e televisione devono essere relegati all’ultimo posto. Il gioco all’aperto, le relazioni tra pari e il tempo condiviso con la famiglia restano le attività prioritarie. Questi momenti non solo rafforzano i legami, ma stimolano competenze sociali e motorie che nessun dispositivo può sostituire.

Questa prospettiva si inserisce in una riflessione più ampia sul ruolo dell’ozio nella crescita. Lasciare spazio alla noia, in un contesto sicuro, permette al bambino di sperimentare, inventare storie, costruire giochi con ciò che ha a disposizione. È un esercizio di autonomia che spesso manca in vite scandite da orari e programmi.

La “wild summer” e il ritorno all’essenziale

Il concetto di wild summer – “estate selvaggia” – abbraccia questa filosofia. Non si tratta di rinunciare completamente alle attività strutturate, ma di bilanciarle con momenti liberi, non programmati, in cui i bambini possano esplorare ciò che davvero li interessa.

Agostiniani invita i genitori a lasciare che i figli scelgano almeno una parte della giornata in autonomia, sempre sotto supervisione. Questo approccio non solo non danneggia, ma favorisce lo sviluppo di capacità decisionali, rafforza l’autostima e aiuta a riconoscere i propri desideri.

Per molte famiglie, riuscire a garantire questa libertà non è sempre semplice: esigenze lavorative, spazi ridotti o contesti urbani poco sicuri possono rendere complicata la gestione. Ma anche solo poche ore alla settimana dedicate alla “noia creativa” possono rappresentare un dono prezioso per la crescita dei più piccoli.

In un’epoca in cui le giornate dei bambini sembrano sempre più simili a quelle degli adulti, riscoprire il valore del tempo lento diventa un atto quasi rivoluzionario. Lasciare che l’estate sia anche sinonimo di attese, scoperte spontanee e piccoli momenti di vuoto può trasformarsi nella lezione più importante dell’anno.

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