Cimice assassina, è allarme in Italia: come riconoscerla e cosa rischi davvero se la incontri vicino casa

Lorenzo Fogli

Agosto 17, 2025

Un ospite inatteso nei nostri giardini

Hai mai sentito parlare della cimice assassina? Non è il titolo di un film horror, ma la realtà che ormai riguarda anche molte regioni d’Italia. Il suo nome scientifico è Zelus renardii, ma la fama che l’accompagna la precede ovunque arrivi. Da predatrice silenziosa a protagonista di segnalazioni sui social, la sua presenza è ormai confermata in Lazio, Sicilia, Liguria, Sardegna, Basilicata e non solo. Ma dobbiamo davvero preoccuparci se ce la troviamo vicino? Oppure si tratta di un alleato inaspettato per i nostri orti e giardini?

Da dove viene e perché è arrivata qui?

Forse ti starai chiedendo: “Com’è possibile che un insetto del Nord America abbia attraversato l’oceano?” Semplice: probabilmente nascosta tra piante e merci, la cimice assassina ha viaggiato senza biglietto fino alle nostre latitudini. Una volta arrivata, si è trovata talmente bene da colonizzare rapidamente parchi cittadini, orti, siepi e balconi fioriti. Sì, proprio quegli angoli verdi che frequentiamo ogni giorno.

A differenza delle classiche cimici verdi – quelle che ben conosciamo per il loro odore pungente quando vengono schiacciate – la Zelus renardii è un predatore silenzioso e letale per molti piccoli insetti. Non è attratta dal caldo delle case né dalla luce delle lampade: preferisce agire all’aperto, soprattutto tra fine primavera e l’estate, quando la caccia è più fruttuosa.

Un predatore efficiente… e un po’ inquietante

Cosa rende questa cimice così speciale (e temibile per le sue prede)? Le zampe anteriori sono il suo segreto: ricoperte da una sostanza appiccicosa prodotta da ghiandole, funzionano come trappole naturali. Quando individua un insetto, lo immobilizza e poi lo trafigge con il rostro, una sorta di ago affilato che succhia l’interno della vittima. Un metodo che ricorda le aggressive mantidi religiose, ma su scala ridotta.

Non ti sembra affascinante? Ma la vera sorpresa è che questa abilità predatoria si rivela un’arma a doppio taglio. Se da un lato aiuta a contenere parassiti nocivi per le piante – come afidi, mosche della frutta, cicaline e persino parassiti degli ulivi – dall’altro non disdegna nemmeno gli insetti “buoni”, quelli utili all’ecosistema. Alcuni scienziati, infatti, la considerano invasiva e potenzialmente dannosa per la biodiversità locale.

Amica o nemica dell’agricoltura?

Stai pensando: “Ma allora, è una minaccia o una risorsa?” La risposta non è così semplice. Uno studio dell’Università di Bari ha suggerito che la cimice assassina potrebbe addirittura aiutare a rallentare la diffusione della Xylella, agendo come predatore naturale della sputacchina, l’insetto che trasmette il devastante batterio agli ulivi. Ma la sua dieta variegata include anche predatori nativi come la coccinella Crisoperla carnea, rischiando di rompere delicati equilibri ecologici.

La sua capacità di adattarsi agli ambienti antropizzati – dai campi coltivati ai parchi urbani – le ha permesso di prosperare vicino all’uomo, diventando ormai una presenza familiare anche nelle nostre città.

E per l’uomo? Attenzione (senza allarmismi) al morso

A questo punto ti starai chiedendo: “Ma se me ne vola una vicino, rischio qualcosa?” La buona notizia è che la cimice assassina non trasmette malattie e non succhia sangue, a differenza di zanzare o altri insetti vettori. Tuttavia, può mordere se si sente minacciata o viene schiacciata contro la pelle.

Il morso è raro, ma chi l’ha provato lo descrive come più doloroso di una puntura d’ape: un dolore intenso, immediato, seguito da gonfiore, rossore e prurito che possono durare anche alcuni giorni. In casi eccezionali si sono verificate reazioni allergiche lievi, ma nella maggior parte dei casi tutto si risolve senza bisogno di cure particolari.

Il rischio aumenta in autunno, quando questi insetti cercano rifugi per svernare, finendo talvolta tra il bucato, nelle scarpe o nei ripostigli. E allora, come comportarsi? Niente panico: se ti capita di essere punto, lava bene la zona con acqua e sapone, applica del ghiaccio per ridurre il gonfiore e, se necessario, una crema lenitiva. E soprattutto, evita di grattarti.

Come riconoscerla e cosa fare se la incontri

Identificare la cimice assassina non è difficile: corpo allungato, zampe anteriori robuste e spesso colorate, movimenti lenti e decisi. Se la incontri, il consiglio è uno soltanto: non toccarla a mani nude e non schiacciarla. Puoi rimuoverla delic

×