IMDb ha pubblicato la classifica delle 60 migliori serie tv della storia: mancano titoli iconici come Lost e The Handmaid’s Tale. Scopri chi c’è e chi no.
IMDb ha tracciato una linea netta su cosa significhi, secondo i suoi utenti, parlare delle 60 migliori serie tv da vedere di tutti i tempi. Una linea che lascia inevitabilmente spazio a dubbi, critiche e veri e propri scontri tra fazioni di spettatori. Il sito più consultato al mondo in materia di cinema e televisione ha infatti diffuso la propria selezione delle migliori serie tv in base alle valutazioni medie, escludendo nomi di peso che hanno segnato intere generazioni.
Nessuna traccia di Lost, che ha riscritto le regole della narrazione seriale e influenzato profondamente il panorama televisivo contemporaneo. Assenti anche The Handmaid’s Tale, How I Met Your Mother, Baby Reindeer, House of the Dragon e How to Get Away with Murder. Titoli che, a vario titolo, hanno registrato successi di pubblico, ottenuto premi importanti o suscitato accesi dibattiti sociali. Eppure, nel mosaico scelto da IMDb, sembrano non esistere.
L’elenco comprende molte scelte prevedibili, come Sons of Anarchy, The Mandalorian, Mindhunter, Shōgun, Deadwood, Daredevil e persino l’italianissima Strappare lungo i bordi di Zerocalcare. Ma proprio queste presenze, a confronto con alcune clamorose assenze, sollevano più di un interrogativo su quali criteri abbiano pesato davvero nella selezione.
Le assenze che fanno rumore: da Lost a The Handmaid’s Tale
Lost è probabilmente l’assenza più clamorosa. Nonostante le critiche al finale, la serie di J.J. Abrams ha avuto un impatto culturale e narrativo che poche altre produzioni possono vantare. Ha rivoluzionato la serialità americana con la sua struttura corale, la narrazione non lineare e l’uso della suspense. Lasciarla fuori da una top 60 definitiva suona come una rimozione collettiva di un pezzo di storia.
The Handmaid’s Tale, adattamento del romanzo di Margaret Atwood, è stata per anni al centro del dibattito su diritti civili, controllo dei corpi femminili e autoritarismo. Ha vinto premi importanti, tra cui l’Emmy come miglior serie drammatica. Eppure, nella lista IMDb, non figura. Non è chiaro se le ultime stagioni abbiano influito negativamente sulla media dei voti o se si tratti di un effetto di memoria selettiva da parte del pubblico.

Baby Reindeer, rivelazione Netflix del 2024, è un’altra grande esclusa. A differenza di molte produzioni recenti, ha avuto impatto immediato, ha generato conversazioni pubbliche su traumi, stalking e abuso di potere, e ha registrato valutazioni altissime. Anche qui, la sua assenza stride con la presenza, ad esempio, di The Penguin, che ha ottenuto ottime recensioni ma ha avuto una copertura mediatica e culturale meno trasversale.
E poi ci sono titoli popolari e amati come How I Met Your Mother e House of the Dragon. Il primo ha segnato una generazione con la sua miscela di umorismo e malinconia; il secondo, erede dichiarato di Game of Thrones, ha avuto un esordio potente e una produzione mastodontica. Non includerli, ma dare spazio a serie di nicchia o con impatto più limitato, solleva dubbi sulla coerenza dei criteri adottati.
Chi è dentro: il ritorno della qualità HBO e le sorprese italiane
Tra i titoli inclusi, si nota una forte presenza di produzioni HBO, da sempre sinonimo di qualità: Deadwood, The Newsroom, Sons of Anarchy (tramite FX), ma anche The Penguin, che condivide la medesima matrice produttiva. Non mancano poi titoli firmati Netflix, come Mindhunter, e successi Disney+ come The Mandalorian e Shōgun, quest’ultima rivelazione recente capace di scalare in fretta le classifiche globali.
Particolarmente interessante la presenza di due titoli italiani: Strappare lungo i bordi e L’Amica Geniale. Il primo, nato dalla penna e dalla voce di Zerocalcare, ha conquistato critica e pubblico per il suo approccio sincero e spiazzante alla condizione giovanile. Il secondo, trasposizione dei romanzi di Elena Ferrante, ha raggiunto una dimensione internazionale grazie alla coproduzione Rai-HBO, riuscendo a trasformare una storia locale in un successo globale.
IMDb, in sostanza, non assegna premi, ma i suoi voti pesano. E le sue classifiche influenzano. Per questo l’assenza di certi nomi, a favore di altri più “tecnici” o di nicchia, fa notizia. È la dimostrazione che non sempre il valore culturale o l’impatto sociale di una serie coincidono con l’apprezzamento medio espresso dagli utenti online.
Chi cerca una lista per scoprire o recuperare grandi serie, potrà trarne spunti validi. Ma chi ha vissuto i fenomeni che hanno cambiato il modo di guardare la televisione negli ultimi vent’anni, non potrà che avvertire un vuoto. Perché una classifica senza Lost, senza The Handmaid’s Tale e senza Baby Reindeer, è pur sempre una classifica monca.