La fine dell’estate e l’arrivo dell’autunno possono accentuare ansia, umore basso e affaticamento. Ecco le cause principali e le strategie per affrontare meglio questo periodo.
Il passaggio dall’estate all’autunno è per molti un momento critico. Le giornate che si accorciano, il ritorno alla routine lavorativa e scolastica, il clima più freddo: tutti questi fattori possono incidere sull’umore e accentuare forme di ansia stagionale. Non a caso, chi ha già una predisposizione all’ansia può sperimentare con maggiore intensità il cosiddetto disturbo da ansia autunnale, caratterizzato da malinconia, preoccupazioni e perdita di energia. Non si tratta solo di una sensazione passeggera: i sintomi possono diventare così marcati da influenzare la vita quotidiana.
Le cause e i sintomi dell’ansia autunnale
Le ragioni di questo disturbo sono molteplici e intrecciano fattori biologici, psicologici e ambientali. La riduzione delle ore di luce solare è tra le principali, perché abbassa i livelli di serotonina, l’ormone che regola il tono dell’umore, e aumenta la produzione di melatonina, che induce sonnolenza e rallentamento. A questo si aggiunge il rientro a ritmi intensi di lavoro e studio, la nostalgia per l’estate appena conclusa, la sensazione di non aver raggiunto obiettivi prefissati o lo stress legato alla prospettiva delle festività.

L’ansia autunnale può manifestarsi con segnali ben precisi: umore depresso, irritabilità, fiato corto, letargia, stanchezza persistente, difficoltà di concentrazione e perdita di interesse per attività quotidiane. Non di rado compaiono sintomi fisici come sudorazione, tensione muscolare e palpitazioni. Nei casi più severi, la condizione può cronicizzarsi e assumere caratteristiche simili a un disturbo ansioso-depressivo. Riconoscere questi campanelli d’allarme è importante per distinguere un normale calo di energia stagionale da una vera e propria forma di ansia che richiede attenzione.
Strategie e rimedi per gestire il disturbo
L’ansia autunnale non è una condanna inevitabile. Diversi accorgimenti possono aiutare a contenerne l’impatto e migliorare il benessere quotidiano. Trascorrere tempo all’aria aperta, soprattutto al mattino, favorisce l’assorbimento della luce naturale e stimola la produzione di serotonina. Quando ciò non basta, la light therapy – esposizione a lampade che riproducono lo spettro solare – può essere un valido supporto.
Un ruolo centrale lo svolge l’attività fisica regolare: camminate, corsa leggera, ciclismo o sport all’aperto hanno dimostrato di ridurre i sintomi ansiosi e migliorare il tono dell’umore grazie al rilascio di endorfine. Anche l’alimentazione è cruciale: zuppe, legumi, cereali integrali, frutta e verdura di stagione aiutano a riequilibrare l’organismo dopo gli eccessi estivi, mentre un eccesso di zuccheri e caffeina può accentuare agitazione e insonnia.
Un altro approccio utile è quello psicologico: cambiare prospettiva rispetto alla stagione, imparando a coglierne gli aspetti positivi. Rendere più accogliente la casa, dedicarsi a nuove attività, iscriversi a un corso o coltivare un hobby sono piccoli gesti che offrono stimoli e contrastano la chiusura. Anche esercizi di rilassamento, come respirazione diaframmatica e mindfulness, possono ridurre l’impatto dell’ansia quotidiana.
Molti casi di ansia autunnale tendono a risolversi spontaneamente con l’adattamento ai nuovi ritmi stagionali. Tuttavia, quando i sintomi persistono per settimane e compromettono lavoro, relazioni o salute, è consigliabile rivolgersi a uno specialista per valutare percorsi terapeutici mirati.